Quattro giovani d'argento del Cus possono finalmente esultare dopo i tricolori Under 16 a Sabaudia (Lt). Giovanni Balboni, Vittorio Sandri, Luca Sisti e Daniele Bertelli hanno regalato a coach Braghiroli due secondi gradini del podio che, come sempre accade, lasciano a metà le speranze della vigilia ma arricchiscono un gruppo mai come questa volta affiatato.
La cronistoria del weekend laziale è un tumulto di emozioni, con le batterie del sabato mattina che vedono impegnati i due senza timoniere categoria Ragazzi. Tocca prima a Balboni e Sandri, i favoriti della vigilia dopo l'argento ai tricolori Under 18 solo sei giorni prima, che svolgono il loro compito con la consueta rabbia agonistica che li porta al primo posto, risultato che consente di passare alle semifinali evitando la bagarre dei recuperi. Per Sisti e Bertelli, di un anno più giovani dei compagni di squadra e alla loro prima rassegna tricolore, la tensione è alta e il quinto posto non li qualifica all'obiettivo massimo prefissato delle semifinali. I due cussini hanno la loro seconda occasione nel pomeriggio, un dentro o fuori che scrolla dalle spalle ogni tensione fino al terzo posto che garantisce il penultimo atto della manifestazione. I due equipaggi cussini finiscono per scontrarsi in semifinale la domenica mattina, gare che consacrano ancora una volta Balboni e Sandri, primi al traguardo, come l'equipaggio da battere, mentre Sisti e Bertelli finiscono al settimo posto tra gli esclusi dalla finalissima. Nell'altra semifinale l'equipaggio della Canottieri Saturnia Trieste, mai presentatosi alle gare nazionali e schierato in gara come outsider di lusso, spunta dal nulla con un tempo che mette paura, risultato che vale doppio con un campo di gara che si fa sempre più agitato e che sporca la tecnica di voga, vero punto di forza dei cussini.
La finale di domenica si svolge in condizioni simili al mare aperto, con Balboni e Sandri che danno il massimo picchiando i remi con la consueta forza e grazia, ma si devono inchinare ai triestini, ben più abituati alle condizioni limite del campo di gara. L'argento resta un risultato comunque meraviglioso, ma resterà sempre il dubbio sui reali valori in campo, con un equipaggio che ha dominato per una stagione e che non ha nemmeno il tempo di ricevere le medaglie perché i vicecampioni d'Italia si devono riunire in fretta per la gara del quattro senza timoniere, ancora con Sisti e Bertelli.
La gara del quattro senza, in termini meteorologici è anche peggio della precedente, ma l'equipaggio ferrarese scende in acqua con la mentalità di chi non ha ormai più nulla da perdere e spinge sull'acceleratore per 2000 metri, senza tattica e senza badare troppo alla lotta che si sta consumando per le medaglie. Con la Canottieri Aniene Roma che se ne va, negli ultimi metri si scatena una guerra di nervi tra gli arancio del Cus e le maglie di Varese e Armida Torino, ma il dente avvelenato dei cussini li porta ancora una volta sul secondo gradino del podio, risultato che regala a coach Braghiroli l'ennesimo piccolo capolavoro. Per un oro sfumato all'ultimo atto, un argento insperato fa della trasferta tricolore laziale un'ottima chiusura di percorso stagionale, che alimenta la consapevolezza di avere forgiato in casa per l'ennesima volta talenti da maglia azzurra.
Davide Ghidoni