Vedere atleti ferraresi svestire la casacca cussina per dare il contributo alla causa nazionale è sempre un'emozione, e i quattro convocati per il Memorial D'Aloja, la prima gara internazionale della stagione 2014, hanno onorato l'impegno remando per quattro volte fino al podio.
I protagonisti sono stati gli atleti paralimpici Pierre Calderoni e Luca Lunghi, che si sono fronteggiati in barca sui quattro con timoniere Adaptive nel weekend di gare sul lago di Piediluco (Terni). Nella giornata di sabato gli esperimenti del tecnico Dario Naccari hanno portato Lunghi a comandare da capovoga il quartetto dei titolari, e il cussino ha impresso un ritmo da 1000 metri su una gara occasionalmente lunga il doppio: <<La Federcanottaggio ha provato, su consiglio degli organi internazionali – spiega Lunghi – a svolgere la competizione sui 2000 metri, perché ci sono possibilità concrete che nelle prossime stagioni la gara sia equiparata, in termini di distanza olimpica, ai normodotati. Ho provato ad osare un ritmo alto e la medaglia d'oro ha pagato questo azzardo>>. Nelle stessa gara, la lotta interna ha portato l'altro cussino, l'iridato 2012 Pierre Calderoni, al secondo posto, ma con la possibilità di rifarsi nel replay della gara il giorno dopo.
La domenica, a formazioni rimescolate, Pierre Calderoni ha restituito lo sgarbo al compagno di club, con una rabbia agonistica che ha risollevato le sorti del suo quartetto fino alla vittoria, mentre questa volta Lunghi è salito sul secondo gradino del podio. Se l'obiettivo era dimostrare il potenziale degli atleti del Cus Ferrara, le quattro medaglie sono stato un ottimo inizio per poter ambire ad un carrello per i prossimi mondiali pararowing. Il ritorno di immagine dei risultati internazionali non potrà che fare bene all'ambiente cussino, che ha visto convocati per la gara anche Giacomo Braghiroli e Giovanni Balboni, sul due senza timoniere categoria Under 18 .
Nella giornata di venerdì scarsa fortuna e accesso alle finali precluso: Braghiroli è sceso in acqua sul due senza assieme al fiorentino Lapo Corenich, giungendo quarto al traguardo in una batteria decisamente fuori portata. Stessa sorte per Balboni, che in due senza con Pietro Susini ha provato a tenere per tutta la gara il passo dell'equipaggio egiziano senza però incidere e tagliando il traguardo al quarto posto. La riunione dei due cussini sulla stessa barca, il sabato, ha sortito l'effetto sperato, con il duo estense che nelle batterie ha brillato davanti agli occhi dei selezionatori azzurri e ha agguantato un secondo posto che ha permesso loro di giocarsi la finalissima di domenica, una gara con distacchi infinitesimi da finale olimpica e un sesto posto a soli cinque secondi dalla medaglia d'argento.
Il coach cussino Gabriele Braghiroli ha di che essere soddisfatto: ha visto i suoi atleti ringhiare e tenere il passo dei migliori d' Europa con quattro medaglie alla prima uscita internazionale, e, soprattutto, ha visto finalmente il frutto di un lavoro che dopo due anni spinge verso l'azzurro gli atleti più promettenti del vivaio remiero estense.
Davide Ghidoni