L’eterno Luca Lunghi
può ancora sognare un anno, dopo l’ottima prestazione ai mondiali
Pararowing che si sono tinti d’azzurro sul bacino francese di
Aiguebelette. Ci ha raccontato le emozioni del quarto posto assoluto,
risultato che fino a tre anni fa sembrava fantascienza con una barca
da rifondare e il livello che ogni anno diventa più elevato. Una
prestazione perfetta, per come è maturata negli ultimi mesi, che
porta la barca del quattro con LTA MIX direttamente a Rio de Janeiro
2016 per le Paralimpiadi. <<Una gara durissima - commenta Luca
Lunghi – la batteria è sembrata facile ma l’abbiamo vinta con
troppa fatica, la barca non girava come volevamo ed è subentrata un
po’ di preoccupazione. La nostra arma in più è stato Peppiniello
di Capua, il mitico timoniere dei fratelli Abbagnale, che ha lavorato
mentalmente per farci capire che la nostra preparazione fisica ci
avrebbe portato al top per la finale>>.
La semifinale è stata la
gara più importante, l’obiettivo era qualificare la barca per Rio
2016, a cui accedono di diritto solo i finalisti di Aiguebelette.
L’estense Lunghi, Tommaso Schettino, Paola Protopapa, Lucilla
Agliotti e Giuseppe Di Capua si sono presentati in partenza caricati
a dovere e convinti dei propri mezzi. <<Era la nostra gara,
avevamo contro la gran Bretagna iridata in carica e tanti ottimi
outsider, ma al via ci siamo scrollati di dosso i timori e abbiamo
controllato un secondo posto che ci ha qualificati per la
Paralimpiade. Il mondiale non era finito, ma avevamo raggiunto il
primo obiettivo e nulla ci era precluso per la finale. La gioia era
immensa, ma ci aspettava ancora l’ultimo passo per rendere speciale
un anno di lavoro insieme>>.
Il giorno della finale
gli occhi erano tutti su Gran Bretagna, USA e Canada, con le ultime
due barche che hanno dominato l’altra semifinale e hanno dimostrato
di meritare il podio mondiale. Al via la barca italiana è sembrata
più lenta delle tre favorite, ma mentre gli inglesi e gli americani
si staccavano, il Canada ha ricevuto l’assalto degli azzurri di
metà percorso e ha tremato dietro i colpi di Lunghi e compagni, che
non hanno completato la rimonta e sono giunti stremati al quarto
posto per soli due secondi. <<Quando arrivi alla fine di un
mondiale con una barca che va esattamente come speravi, quando sai di
aver dato tutto e che il tuo equipaggio ha fatto altrettanto, non
resta che fare i complimenti a chi è stato più forte di te.
Speravamo nel podio, lo abbiamo quasi raggiunto, ma un quarto posto a
dodici mesi da un’Olimpiade è l’ennesima sfida che ci terrà
concentrati ancora un anno, con l’arma in più del fantastico staff
azzurro che ha sempre tifato per noi nei momenti difficili>>.
La
positività del cussino Luca Lunghi è contagiosa, ci sono ancora due
secondi da limare per meritarsi una medaglia pesantissima al collo,
ma il volo per Rio si può prenotare, e rimane un anno per chiudere
in bellezza l’infinita carriera di un vogatore che da oltre 20
anni, a fasi alterne, veste l’azzurro e porta in giro per il mondo
il nome del Cus Ferrara.
Davide Ghidoni