Dopo mesi di allenamento strenuo sulle acque di casa del Po di Volano, e le ultime settimane passate a cercare le giusta alchimie in barca a Sabaudia (Lt), è tutto pronto per i cussini Pierre Calderoni e Luca Lunghi in vista dei Mondiali Pararowing.
Il teatro della rassegna iridata quest’anno è la città di Amsterdam, meravigliosa cornice per la gara più importante della stagione ma da sempre segnata dall’incognita metereologica: il bacino antistante al città è spettacolare, ma il vento che spesso spira da nord potrebbe funestare la settimana dedicata al canottaggio mondiale, già in corso di svolgimento con le gare dedicate ai normodotati. A tal proposito l’organizzazione ha già pensato che, in caso di condizioni atmosferiche avverse, le batterie e i ripescaggi potrebbero svolgersi non a serie bensì a tempo, per garantire condizioni paritarie a tutti gli equipaggi ed evitare il rischio di contatti in gara.
Il titolarissimo Pierre Calderoni, dopo l’oro mondiale e la partecipazione olimpica a Londra 2012 sul quattro con categoria LTA, è pronto alla nuova sfida in vista di Rio 2016, un doppio misto con la milanese Florinda Trombetta con cui ha già remato nelle ultime uscite internazionali con ottimi risultati. Il morale del ferrarese è altissimo; gli ultimi due anni hanno molto maturato l’azzurro che, dopo un anno sabbatico dedicato agli studi, ha rigettato sui remi tutta la voglia di dimostrare i suoi progressi fisici in una specialità che è sicuramente una delle più difficili del programma di regate.
L’icona del remo ferrarese da 20 anni luca Lunghi, che dopo i trascorsi azzurri tra i normodotati negli anni ’90, si è dedicato agli studi ingegneristici e si è trasferito in Corea del Sud, ma lo scorso anno ha accolto l’ennesima sfida remiera della sua vita. Farà il mondiale da riserva, pronto a salire in barca sul quattro con timoniere LTA qualora dovessero verificarsi delle indisponibilità dell’ultim’ora. Lunghi accetta con serenità il suo ruolo: <<Mi sono allenato per arrivare nella miglior condizione possibile, ma al momento la formazione titolare è un’altra e il mio ruolo di riserva non mi demoralizza. Il mio obiettivo primario resta sempre la paralimpiade a Rio de Janeiro tra due anni, oltre che sensibilizzare l’ambiente ferrarese nei confronti di uno sport come il canottaggio che non conosce barriere e può essere un percorso di vita piacevole e praticabile dai diversamente abili>>.
La speranza dei due atleti del Cus Ferrara è avere un giorno una sede nautica accogliente sul Po di Volano, capace di attirare un numero di atleti diversabili e normodotati alla pratica di uno sport che, dopo gli interventi di ammodernamento dell’idrovia ferrarese sul ramo del grande fiume, potrebbe acquistare visibilità e ritornare il fiore all’occhiello dello sport cittadino come negli anni ’90 e 2000.
Davide Ghidoni