martedì 27 agosto 2013

Ritorno di fiamma per Luca Lunghi


Nella vita di un canottiere i ritorni di fiamma sono all’ordine del giorno, e ogni volta che si considera chiusa la carriera arriva sempre l’evento imprevedibile che fa tornare la voglia di riprendere un percorso che si pensava terminato. Luca Lunghi, una delle prime bandiere del remo nostrano capace di portare il nome del Cus Ferrara alle rassegne iridate, è tornato in grande stile a vestire la maglia azzurra, per il momento come riserva di lusso, ai Campionati del mondo Assoluti, Pesi Leggeri e Pararowing, di scena in questi giorni a Chung Ju, in Corea.
Tutto nasce da una serie di eventi casuali che sembrano fatti per incastrarsi l’uno con l’altro. La nuova dirigenza FIC mette a capo del gruppo Pararowing Dario Naccari, negli anni ’90 tecnico della squadra azzurra Juniores di cui Lunghi faceva parte. Dall’eremo di Piediluco (Tr), stanza dei bottoni del canottaggio italiano, parte subito una telefonata che raggiunge Luca con un progetto che porta fino a Rio de Janeiro 2016, la promozione in Emilia Romagna del canottaggio adaptive, il ruolo di chioccia per un movimento che ha bisogno di una bandiera che, 16 anni fa, nonostante una menomazione fisica ad un arto ha disputato un mondiale, ed è arrivato fino al secondo posto nel ranking fisiologico tra gli atleti azzurri nei normodotati.La risposta di Luca non poteva che essere positiva, con il caso che ha voluto la sua presenza proprio a Seul, in Corea, in questo periodo dell’anno per lavoro. Dopo sedici anni si chiude un cerchio ampissimo che ha portato al cussino una Laurea in Ingegneria (con una tesi sui materiali usati nelle imbarcazioni da canottaggio), un ruolo da allenatore alla Canottieri Ravenna e un ruolo da dirigente nel consiglio direttivo del Cus, un filo che non si è mai spezzato e che si ricongiunge, nel momento più importante, per far crescere un nuovo progetto Cus che potrebbe portare in barca sul Po di Volano anche i diversamente abili.
Luca Lunghi ora ha voglia di fare sul serio: <<Ho rivisto gli amici di un tempo, a cominciare da Giuseppe Abbagnale che ora è presidente FIC, a Giuseppe Di Capua che ora timona il quattro con dove mi sono allenato. Il progetto mi piace e ho aderito con entusiasmo, ma a Rio si farà sul serio e voglio ritornare al meglio della forma per dare il mio contributo ad una barca che, già ora, se è in giornata può giocarsela con chiunque>>.

Davide Ghidoni